Trend e “trendsetter” nel programma Europa Creativa (parte I)

E’ di qualche giorno fa la comunicazione che la scadenza per la presentazione dei nuovi progetti di cooperazione (così come delle piattaforme e dei network) del programma Creative Europe – scadenza inizialmente fissata al 5 ottobre p.v. – è stata posticipata a data da destinarsi (cfr. sito della EACEA – Education, audiovisual and Culture Executive Agency della Commissione Europea).

In attesa che venga definita e annunciata la nuova data, abbiamo “approfittato” di qualche giorno di vacanza per “intrattenerci” sotto l’ombrellone con un po’ di analisi dei dati relativi alle tre ultime call del sotto-programma Cultura; e ci siamo chiesti: esistono dei Paesi che fanno “tendenza”? ovvero, esistono delle tendenze (geopolitiche) riconoscibili a partire da come e dove vengono allocati i fondi di questo importante programma? e ancora, la comprensione di queste eventuali tendenze può aiutarci a creare dossier che contribuiscano ad alzare il livello di qualità dei progetti e dei loro risultati?

Premettiamo che i dati oggetto della nostra analisi riguardano nello specifico gli Strand 1 (progetti di cooperazione su piccola scala) e 2 (progetti di cooperazione su larga scala) del sotto-programma Cultura, ovvero i risultati delle call EAC/S16/2013, EACEA 32/2014 e EACEA 29/2015, così come sono resi disponibili dal portale EACEA; sull’insieme delle tre call sono stati presi in considerazione un totale di 1.199 progetti presentati sullo Strand 1 e un totale di 326 progetti presentati sullo Strand 2.

Per quanto riguarda lo Strand 1 (progetti di cooperazione su piccola scala), il quadro comparato delle tre call si riassume nella tabella che segue.

Tabella 01 - Quadro progetti presentati e approvati
Tabella 01 – Quadro progetti presentati e approvati

La prima (inevitabile) considerazione riguarda il totale dei progetti presentati. Dal confronto dei tre totali emerge un incremento significativo di progetti depositati tra la call del 2013 (317) e le due call successive (rispettivamente 476 e 406, ovvero +50% e +28%). Analizzando più nel dettaglio i parziali di ciascuno Stato membro, colpiscono ovviamente i 101 progetti presentati nella call 2014 dall’Italia, diventati l’anno successivo 79, così come i 41 progetti presentati dalla Spagna diventati poi 18; a fronte di questi drastici ridimensionamenti e di ridimensionamenti più contenuti, si segnalano Paesi che sono riusciti a mantenere il numero di progetti presentati costante nelle tre call (quali per esempio Belgio, Austria, Irlanda, Olanda, Croazia, Lettonia) o ad aumentarlo progressivamente (quali per esempio Grecia, Danimarca, Finlandia, Francia, Ungheria).

Passando all’esame dei due dati maggiormente indicativi – ovvero il numero dei progetti approvati e la percentuale di progetti approvati sul totale dei progetti depositati (che chiameremo percentuale di successo) – si registra innanzitutto un significativo aumento dei progetti approvati sia nel 2015 (quasi il doppio rispetto al 2014, +93%) sia nell’anno successivo (+54%). Analogamente, la percentuale di successo aumenta di +3 punti percentuali tra la call 2013 e la call 2014, attestandosi sul 12,56% per la call dell’anno successivo (con uno scarto di poco inferiore al punto percentuale). Approfondendo anche in questo caso i dettagli relativi a ciascuno Stato membro, colpisce ancora una volta il confronto tra Spagna e Italia: mentre in Spagna la drastica diminuzione di progetti presentati non ha diminuito il numero di progetti approvati (5), in Italia si è passati dai 9 progetti approvati nel 2015 ai 6 approvati l’anno successivo; allo stesso modo, colpisce (in positivo) il dato della Francia che all’aumentare dei progetti presentati accompagna un aumento progressivo dei dossier approvati e della percentuale di successo.

Se l’esame disaggregato dei dati contenuti nella tabella proposta in questa prima parte può fornire qualche utile indicazione programmatica, oltre a considerazioni specifiche che possono variare al variare dell’approccio metodologico con cui si confrontano i dati stessi, ci interessa ora proseguire l’analisi proponendo due tabelle che aggregano i suddetti dati per gruppi di paesi.

La prima tabella propone i totali aggregati rispettivamente per “UE 6” (ovvero per i sei Paesi fondatori), per “UE +9” (ovvero per il blocco di nove Paesi membri del primo allargamento), per “UE +13” (ovvero per il blocco di tredici Paesi membri del secondo allargamento) e per “Candidati” (ovvero per i sette Paesi attualmente candidati ad entrare nell’UE).

Tabella 02 - Quadro aggregatoi per blocchi di Paesi membri
Tabella 02 – Quadro aggregatoi per blocchi di Paesi membri

Per quanto riguarda la percentuale di progetti presentati, è interessante evidenziare come a fronte di un dato costante per i Paesi “UE 6”, le percentuali dei due gruppi “UE +9” e “UE +13” sostanzialmente si invertano e si compensino, per il gruppo “UE +9” con un trend che va ad aumentare, mentre per il gruppo “UE +13” a diminuire. Tale tendenza si rispecchia nel dato dei progetti approvati, dove peraltro gli scarti sono decisamente più significativi (e indicativi?).

La stessa osservazione si ripropone con dati e tendenze ancora più netti se aggreghiamo ulteriormente i Paesi in due gruppi, ovvero “UE 15” (paesi del “blocco” occidentale) e “UE +21” (paesi del blocco orientale, compresi i candidati).

Tabella 03 - Quadro aggregato per blocchi di Paesi membri
Tabella 03 – Quadro aggregato per blocchi di Paesi membri

Completiamo l’analisi dello Strand 1, proponendo una tabella a nostro avviso particolarmente utile, i cui dati di partenza al momento sono disponibili solo per l’ultima call del 2015. La tabella che segue presenta il numero di partners coinvolti nei dossier depositati (raggruppati anche in questo caso per Paese membro), nonché il totale di risorse economiche allocate per Paese e la media di risorse per partner.

Tabella 04 - Numero di PP coinvolti e totale di risorse allocate
Tabella 04 – Numero di PP coinvolti e totale di risorse allocate

Come per l’analisi precedente, abbiamo aggregato questi dati per gruppi di Paesi, ricavandone le informazioni che seguono.

Tabella 05 - PP coinvolti e risorse allocate per blocchi di Paesi
Tabella 05 – PP coinvolti e risorse allocate per blocchi di Paesi
Tabella 06 - PP coinvolti e risorse allocate per blocchi di Paesi
Tabella 06 – PP coinvolti e risorse allocate per blocchi di Paesi

Se si confrontano i dati della “Tabella 06” con la colonna 2016 della “Tabella 03”, pare significativo evidenziare lo scarto tra le percentuali relative ai progetti approvati nei paesi “UE 15” (88,24%) e “UE +22” (11,76%) e quelle relative ai totali delle risorse allocate, in entrambi i casi inferiori/superiori di ben 11 punti percentuali.

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